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Rimedi dolore alle spalle

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Il dolore alle spalle è spesso causato da una tendinopatia del sovraspinato cosa che tra l'altro è una delle sindromi che causa proprio il dolore alla spalla.

Viene chiamata anche “Tendinite” del Sovraspinato – ci riferiamo a una sindrome dolorosa localizzata nella regione superiore della spalla, solitamente tra i fasci superiori del trapezio e quelli medi del Deltoide, che può essere presente anche a riposo e compare (oppure aumenta) con i movimenti di abduzione del braccio, specialmente in carico sub-massimale (Fig.1).

Rimedi dolore alle spalle

Ci sono altre cause che causano dolore alla spalla, come l'impingement, l'instabilità di spalla, l'infiammazione di cuffia, squilibrio tensionale dei gruppi muscolari, instabilità di spalla, esiti di sublussazione, infiammazione del capo lungo del bicipite, borsite sub-acromiale, capsulite adesiva, artrosi di spalla, spalla del lanciatore (tendinopatia del sottoscapolare).

Il muscolo sovraspinato, chiamato anche sovraspinoso, biomeccanicamente è abduttore e blando extrarotatore dell'omero, tuttavia viene sollecitato in quasi tutti i movimenti di spalla, in quanto è responsabile dell'inizio dell'abduzione anticipando l'attivazione del deltoide (senza il sovraspinato, la spalla sublusserebbe in alto), ma si contrae anche in maniera isometrica assieme al muscolo sottoscapolare per la stabilizzazione della spalla durante i movimenti sugli altri piani dello spazio.

Pertanto, tecnicamente abbiamo un'attivazione del sovraspinato anche ad esempio durante il lavoro di workout sui pettorali: questo fattore lo sottopone con maggiore facilità ad essere soggetto a patologie da sovraccarico.

Il dolore legato alla tendinopatia del sovraspinato può comparire quindi anche con movimenti diversi dall'abduzione, quali:

• durante le spinte su panca (ad esempio con bilanciere su panca piana o inclinata) o nei push-ups a terra;
• sempre nelle le spinte, nella fase di ritorno del bilanciere al petto quando i gomiti sono dietro la linea delle spalle;
• portando la mano alla spalla opposta;
• durante le extrarotazioni di spalla;
• nei movimenti di spinta overhead, ad es. in una military press o esercizi similari.

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Fig 1

Tendinopatia del sovraspinato

La tendinopatia si instaura solitamente con l'uso continuo del muscolo senza rispettarne adeguatamente i tempi di riposo. Il microtraumatismo ripetuto genera uno stress muscolo-fasciale che inizialmente produce una disfunzione locale, cominciando a generare dolore, ma nel tempo può evolvere in una progressiva fibrotizzazione, fino ad arrivare anche a processi di calcificazione, che sono molto frequenti in questo distretto.

Solitamente il dolore sull'area insorge in modo progressivo, fino a diventare limitante per qualunque tipo di attività a carico medio o elevato della spalla. Pertanto, esercizi che sollecitano molto la spalla, specialmente se svolti in workout molto ravvicinati ed eseguiti senza l'adeguato riscaldamento possono indurre nel tempo l'insorgenza di questa patologia.

In spalle già traumatizzate, come ad esempio in esiti di sub-lussazione non adeguatamente trattata, la probabilità di sviluppare la problematica aumenta in modo esponenziale, a causa del maggiore sforzo del muscolo nel dover lavorare con una meccanica articolare alterata.

Cosa succede se non la curo

Se non adeguatamente trattata, una tendinopatia del sovraspinato comincia a diventare dolorosa anche a carichi bassi oppure a riposo. Inoltre, la disfunzione fasciale tende nel tempo a produrre una fibrosità del muscolo: questo comporta, oltre a una perdita di funzionalità contrattile, anche una maggiore difficoltà nell'ottenere poi un'efficace risposta all'eventuale trattamento.

Se la patologia non viene trattata, non sono rari i casi in cui evolve verso un processo di calcificazione: questo è causato dal forte calo di flusso ematico che deriva a seguito della fibrotizzazione dell'area. Una volta innescatasi una calcificazione del sovraspinato, questa può essere eliminata solo attraverso onde d'urto o chirurgia, che però non sono comunque risolutive in assenza di fisioterapia e riadattamento dell'allenamento.

In questi casi, non è che la spalla fa male “perchè c'è la calcificazione” (errore diagnostico che spesso commettono molti medici e fisioterapisti), ma bensì la calcificazione è una conseguenza della disfuzione iniziale.

Un altro problema che può instaurarsi a seguito di una protratta tendinopatia del sovraspinato è inoltre la ben più insidiosa “sindrome della spalla congelata”. Tale sindrome si instaura per la progressiva riduzione nell'utilizzo della spalla e conseguente limitazione del Range of Movement articolare, che nel tempo genera una retrazione del muscolo sottoscapolare e perdita di ROM anche in flessione ed extrarotazione.

Quindi, fate molta attenzione!!!

Esercizi problematici

Considerando che la sintomatologia può essere scatenata da diversi movimenti, non ci sono esercizi “standard” che risultano peggiorativi, perchè virtualmente anche le croci su panca potrebbero esserlo.

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Fig 2

Tuttavia, nel body-building, in caso di tendinopatia del sovraspinoso può essere rischioso:

• Allenare le spalle in modo esplosivo o balistico;
• Allenare le spalle in sessione ravvicinata con il petto o viceversa (ad esempio in giorni consecutivi);
• Partire allenando le spalle o il petto senza adeguato riscaldamento, specialmente se si fanno le aperture ai cavi bassi (Fig.2);
• Effettuare le aperture ai cavi bassi con peso elevato e in maniera esplosiva;
• Effettuare esercizi overhead con peso elevato e in maniera esplosiva.

Ovviamente il ripetere ossessivamente i movimenti scatenanti per “testare se fa ancora male” porterà solo ad un peggioramento della patologia, quindi evitate di farlo.

Prevenire è meglio che curare!

Tecnicamente non esistono veri e propri esercizi “di prevenzione” oppure movimenti “riducenti” per questa patologia. Tuttavia, l'utilizzo di alcuni adattamenti può limitare notevolmente la sua comparsa o, in caso di sintomatologia presente, evitare il peggioramento.

Posto che un corretto allenamento, con adeguato riscaldamento in pre-workout, scarico dopo, massoterapia pre- e post- e adeguata progressione dei carichi, cura della tecnica di esecuzione degli esercizi, tutela dall'insorgenza della sindrome, si possono utilizzare le seguenti accortezze in caso di tendinopatia già instaurata:

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Fig 3

-limitare gli esercizi overhead, come la military press e varianti tipo arnold press (Fig.3);
-allontanare l'allenamento delle spalle da quello del petto di almeno 2 giorni;
-effettuare un'esecuzione lenta e controllata di tutti gli esercizi di spalla;
-evitare esercizi balistici;
-ridurre i carichi, prediligendo serie più lunghe;
-preferire le alzate con manubri, evitando le aperture ai cavi bassi (Fig.4);
-evitare come la peste qualunque esercizio che scateni dolore!

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Fig 4

Solitamente si consiglia di seguire queste indicazioni, in particolar modo se si sta eseguendo il necessario percorso fisioterapico per il trattamento della problematica.

Cura

Sfatiamo intanto due miti sulla cura di questa tendinopatia.

In primo luogo, il solo riposo purtroppo non basta. Potete anche stare fermi sei mesi che, in assenza di adeguata fisioterapia, adattamento degli esercizi e razionale progressione dei carichi, dopo breve tempo la patologia tenderà a ripresentarsi.

In secondo luogo, il leggendario “rinforzo dei rotatori” non serve assolutamente a nulla, a meno che non ci sia un'instabilità secondaria di spalla associata alla tendinopatia. Ma anche in questo caso, tuttavia, gli esercizi sui rotatori devono essere fatti in assenza di dolore e solo come forma di recupero funzionale, non avendo alcun effetto realmente terapeutico.

Quando la tendinite del sovraspinato è presente, lo ripeto a costo di essere ridondante, è opportuno evitare gli esercizi che scatenano i sintomi.

In questo caso è fondamentale rivolgersi ad un fisioterapista di fiducia specializzato nelle patologie dello sport ed effettuare un percorso terapeutico multimodale basato su 4 principali punti:

1) recupero funzionale – attraverso esercizio attivo assistito e riprogrammazione dell'allenamento e degli esercizi in palestra;
2) terapia manuale – basata solitamente sul trattamento della disfunzione miofasciale attraverso tecniche di Restrain;
3) bendaggio funzionale – con applicazioni di kinesiology tape utili a scaricare il lavoro della spalla (Fig.5);
4) terapia strumentale – utilizzata in associazione alla terapia manuale, prevede in questo caso l'uso di diatermia in condizioni di semplice dolore, oppure onde d'urto in caso di comparsa calcificazione.

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Fig 5

Cominciata la fisioterapia si consiglia solitamente una settimana minimo di stop dall'allenamento, a seguito della quale si effettua un recupero nella progressione dei carichi di circa +5-10% ogni settimana, effettuando il workout con gli esercizi adattati dal fisioterapista.

In caso di presenza anche di spalla congelata, al workout si deve associare un programma completo di esercizi di recupero progressivo del ROM, attraverso tecniche di Remodelling Fasciale Attivo che prevedono manovre di stretiching dinamico e statico nelle direzioni dello spazio limitate.

Articolo a cura del Dott. Filippo Zanella

App: www.trovaunfisioterapista.it

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